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Artrosi della spalla: cause, rimedi e terapie

L’artrosi alla spalla è un processo degenerativo dell’articolazione della spalla, molto doloroso per chi ne è affetto: ma da cosa è causata? E quali sono le cure e le terapie?

L’ artrosi in generale è quel processo degenerativo che colpisce le articolazioni, in particolare le cartilagini, le quali rivestono le superfici articolari permettendo un movimento fluido e senza dolore.

Nell’articolazione della spalla viene maggiormente colpita dall’artrosi quella gleno-omerale in quanto è molto più mobile e consente tutti i movimenti del braccio rispetto al tronco, ed in modo minore quella acromion-claveare.

Quando la cartilagine inizia a degenerare e si assottiglia sempre più, le superfici articolari, non avendo più la protezione adeguata, iniziano a sfregare tra loro logorandosi e fissurandosi provocando dolore e limitazione nei movimenti.

Di conseguenza si possono formare calcificazioni ed i cosiddetti “osteofiti”, o strutture ossee a forma di sperone, che rappresentano la caratteristica tipica dell’artrosi. Essi sono ben visibili negli esami radiografici.

artrosi della spalla
Imagen de Heike Frohnhoff en Pixabay

Tipi di artrosi

L’artrosi alla spalla può essere di due tipi

  • ARTROSI POST-TRAUMATICA, che si sviluppa dopo un trauma, come una lussazione o una frattura, che si può verificare a qualsiasi età;
  • NECROSI VASCOLARE, che avviene quando c’è una diminuzione di vascolarizzazione della testa omerale per via di una frattura o di una patologia vascolare.

Quali sono le cause dell’artrosi alla spalla?

Le cause dell’artosi alla spalla possono essere molteplici:

  • Sollecitazioni intense dell’articolazione sia lavorative che nell’attività sportiva
  • Fattori ereditari
  • Malattie autoimmuni (ad es. l’artrite reumatoide) e metaboliche (ad es. diabete e gotta)
  • Fratture traumatiche che provocano un’alterazione della biomeccanica dell’articolazione con l’avvio di processi enzimatici e meccanici che determinano un aumento dell’usura
  • Età avanzata (dai 65 anni in su)
  • Alcolismo ed eccessivo uso di cortisonici
  • Riduzione della forza dei cosiddetti muscoli della “cuffia dei rotatori”, che compromette la loro funzione di stabilizzatori dell’articolazione gleno-omerale.
spalla

I sintomi

L’artrosi alla spalla si manifesta in diversi modi: con dolore sia con il movimento attivo che passivo e molto spesso anche notturno; con la limitazione dei movimenti in flesso-estensione, in abduzione, in rotazione interna ed esterna a gomito flesso, ad esempio il soggetto non riesce a mettere la mano dietro la schiena (per la donna risulta difficile allacciare il reggiseno, per l’uomo prendere il portafoglio dalla tasca dietro dei pantaloni); con sensazioni di scrosci o scricchiolii all’interno dell’articolazione o quel rumore di sfregamento articolare.

La diagnosi

Dopo un esame clinico approfondito in cui viene valutata sia la capacità di movimento che la forza muscolare insieme alla sensazione del dolore, si richiede una radiografia bilaterale, con cui si riesce a valutare lo spazio tra le superfici articolari, gli eventuali osteofiti e calcificazioni ed il grado di avanzamento del quadro artrosico.

Nei casi più gravi è molto utile far eseguire una TAC in 3D, per poter pianificare un eventuale intervento chirurgico per l’innesto di una protesi articolare.

artrosi della spalla

Cura e Terapia

Il trattamento fisioterapico e riabilitativo è molto utile quando la situazione clinica del soggetto non presenta un quadro molto grave; si utilizzano, con ottimi risultati, terapie strumentali quali la Tecarterapia e la magnetoterapia, integrate da sedute di chinesiterapia di mobilizzazione articolare attiva e passiva e di esercizi di rinforzo muscolare con carichi molto leggeri.

Nei casi più gravi è invece necessaria una visita specifica da un medico ortopedico e chirurgo, per programmare un’eventuale intervento chirurgico di sostituzione protesica dell’articolazione della spalla, che può essere totale o parziale, con conseguente percorso fisioterapico e riabilitativo per almeno 8 settimane.

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